Veni Basket – Basket Estense 2011 33 – 85 (12-22, 4- 28, 8-20, 9-15) (Bchir 12, Tosi 6, Govoni, Sughi, Saccenti 11, Battaglia, Cesari, Repoli, Tonelli 2, Di Furia 2)
“Black Friday”, al palazzetto di via Massumatico per l’under 18 contro il Basket Estense 2011 che gli sconti non li fà e passa come un Freccia Rossa, in una stazione di provincia, lasciando negli occhi dei bianchi di San Pietro in Casale solo l’immagine dell’ultima carrozza che si allontana.
E’ durata solo un tempo l’illusione di potersi giocare la partita alla pari contro gli arancioni di Santa Maria Maddalena che si sono dimostrati troppo forti e troppo veloci in una serata che ha visto, fin qui, la peggior partita della stagione per la Veni.
D’altronde la pallacanestro è una scienza “quasi” esatta, se segni poco e difendi male il risultato è sempre prevedibile, i 10 punti che separavano le due squadre alla fine del primo quarto sono diventati 34 al termine di un secondo parziale nel quale i ragazzi di coach Bonora hanno mandato in campo i loro ologrammi, segnato solo 4 punti e scritto, così, con largo anticipo la parola fine alla partita.
Anche con il resto della gara ormai diventato un semplice allenamento, il Basket Estense 2011 ha comunque continuato a giocare con la stessa intensità finendo per segnare con tutti i 9 giocatori della squadra, di classe 2000 per 8/9 e nemmeno l’incidente occorso ad uno dei loro atleti, rimasto chiuso per diversi minuti all’interno dello spogliatoio, ha modificato il corso della partita.
Questa sconfitta, se ancora ce n’era bisogno, ha dimostrato all’under 18 quello che l’allenatore va loro ripetendo come un mantra tibetano dall’inizio della stagione, è dalla difesa che si costruiscono le partite, poi si può perdere, visto che in campo ci sono anche gli avversari, ma se pensi solo a segnare e non difendi, puoi anche fare a meno di infilarti le scarpette.
Ora è importante guardare avanti, la squadra è in costruzione e la prossima partita ci sarà solo tra 15 giorni, nel frattempo 3 allenamenti a settimana, tanta grinta e lavorare, lavorare e lavorare.
Giacomo T.
