Serie D: non ci resta che vincere

Veni – F. Francia 65-70 (17-20, 33-36; 48-52)

Veni: Gamberini, Vinci 4, Brunetti n.e., Sgarzi 6, Settanni 7, Frignani n.e., Luparello 15, Dal Pozzo 14, Ghedini, Ballarin, Pastore 4, Campanile 15. All. Minozzi. Ass. Ardizzoni

F.Francia: Galli 9, Perrotta 3, Gamberini 13, Zini, Barilli Fe. 5, Migliori 7, Barilli Fi. 8, Pagano 1, Bosi 7, Romagnoli 17. All. Piccolo. Ass. Brizzante.

Arbitri: Venezia e Fiocchi.

Premessa doverosa: qui non si cercano alibi nemmeno dopo la peggior partenza in serie D di sempre, tanto che per tornare ad un pronti via e zero su tre dobbiamo tornare ai tempi di Aldrovandi al primo anno di promozione, con una squadra neopromossa e zeppa di giovani che comunque si salvò agile. Qui si parla di fatti inconfutabili, e uno è che la formazione di quest’anno sembra la squadra di recupero di Alien 2, in cui ogni personaggio aveva una durata media di tre minuti prima di sparire. Ancora fuori il capitano, Ghedo all’esordio con maschera d’ordinanza e poco ritmo partita come da pronostico, Frigna KO con uno strappo leggero ma sufficiente a bloccarlo per almeno 15 giorni a cui si aggiungono Power e Nick con influenza e acciacchi vari. Quattro titolari. “Facts”, come dicono gli americani, e qui finiamo la premessa. La gara parte in salita, con Zola a segnare da tre da ogni dove, finendo a otto bombe il primo tempo. Noi non molliamo niente, e questo è veramente un bel segnale nonostante tutto. Gambero in quintetto ci mette un po’ a calibrarsi ma poi difende alla grande su Romagnoli, che dopo i primi due cesti da tre segnerà solo 11 punti in tutta la gara. Gian -titolare pure lui- da segni di vita portando alla causa un contributo concreto. Lupo segna e ci tiene a galla con nove punti nel primo quarto, Manu nel secondo è una spina nel fianco degli avversari e Nick e Big Ben (Campanile) ci tengono incollati anche alla pausa lunga. Non cambia la musica nemmeno nel terzo quarto, con il coach che cerca di amministrare le forze per il rush finale, che ci vede a meno quattro a inizio ultima frazione dopo aver anche sorpassato un paio di volte. Il quarto periodo ci regala il ritorno di Power finalmente incisivo davanti, pur con alcune palle perse sanguinose, ma dopo l’ennesimo contatto dubbio non fischiato (e non entriamo nel merito per non cercare nemmeno qui delle scusanti) coach Marco si infuria e viene espulso per proteste a 5 minuti dalla fine, dopo che lo stesso Luparello era uscito per falli a seguito di un tecnico perlomeno discutibile. Morale, sembra finita ma non lo è. Ribadiamo, nonostante scriverlo con zero vittorie a referto appaia poco credibile e appropriato, che questa squadra ha cuore, maroni e un atteggiamento super, tanto che anche sotto di otto arriva al tiro del pareggio sotto di tre. Che questo non entri è, per quanto importante ai fini del risultato finale, solo un dettaglio. I tiri entrano ed escono, ma la forza dei gruppi si vede ben al di là di questo. Venerdì a San Polo la voglia di riscatto sarà altissima. E se non dovesse arrivare la prima vittoria, conta che continui ad esserci questo spirito di gruppo. Tutto il resto prima o poi girerà anche dalla parte giusta. Nonostante tutto.