Torneo in piazza: ecco com’è finita

Non delude mai le aspettative la serata conclusiva del torneo in piazza. Per chi ama il basket le emozioni si sono susseguite in un crescendo bellissimo, culminato in una finale che entra di diritto nella categoria di quelle indimenticabili.

L’antipasto della finalina Master Top per il 3° posto promette bene. Il Ponterosso, ancora largamente rimaneggiato, dimostra che non a caso ha lottato fino all’ultimo per andare in finale, e costringe i giovani leoni di Puntoluce a svuotare la riserva di talento ed energie per portare a casa la medaglia di bronzo. La sfida sul campo tra i Ghedini Brothers finisce con la vittoria di Michele, ma Giovanni si consola con l’unanime premio di miglior giovane del torneo. Vedere un classe 2000 giocare alla pari con i grandi è una cosa che non si vedeva da oltre vent’anni, quando la generazione d’oro che portò poi la Veni fino in serie D iniziava a muovere i suoi primi passi parallelamente alla nascita del torneo in piazza.

Momento nostalgia finito. Lacrima asciugata. Andiamo avanti.

La finale delle Promesse tra Accorsi e Bitelli è una battaglia senza esclusione di colpi, in cui alla fine ha la meglio la compagine degli assicuratori che sfrutta la panchina più profonda, mentre gli arredatori sono costretti a giocare tutta la partita senza cambi. Grande equilibrio per tutti e venti i minuti, e risultato che si risolve solo nel finale con un paio di azioni ben sfruttate dai ragazzi in maglia gialla.

La piazza intera partecipa alla ambitissima gara del tiro da tre. La famiglia Ghedini schiera la figliolanza al completo, cercando di portare a casa il bersaglio grosso, ma senza risultati. Veronica accede insieme a Giovanni alla finale, dove però sono Poluzzi, Ballarin e Pederzoli a contendersi lo scettro di carne suina. Tra gli ultimi due l’equilibrio regna sovrano fino in fondo, e solo un ennesimo spareggio decreta la vittoria di Balla, il quale per non condividere con tutta la serie D il premio, decide di consumarlo interamente nel dopo gara. Si attendono ripercussioni lunedì all’interno dello spogliatoio.

Ed ecco, dulcis in fundo, il gran finale: Lago Verde contro Sanitaria Lonetti. Probabilmente le due squadre più forti. Sicuramente quelle che meglio di tutte hanno onorato con la costanza dei loro giocatori tutto il torneo. I giallorossi di Poggetto partono forte, con Matte Monari che ha la mano più calda del radiatore di una panda Van del 1978 col motore fuso. Gio Minozzi e Beppe Coppeta cercano di rispondere ma quando alla partita si aggiungono Fede Mezzetti ed Enea Bergami il distacco si fa più consistente, nonostante Enry Mangili e Shep provino a metterci una pezza anche loro. Anche il contributo dei rispettivi giovani è ben distribuito, con Isacco (il più giovane in assoluto in campo tra i grandi) e Matteo Magli da una parte e Frances-Kelly dall’altra ad annullarsi reciprocamente. Qualche bomba di Gio tiene a contatto i suoi nonostante lo svantaggio tocchi anche i dieci punti. Il finale è tiratissimo, la tensione sale e porta anche a qualche errore di troppo da ambo le parti. Con quattro punti di vantaggio a un minuto dalla fine tutti negano il tiro pesante a Gio, ma Shep ne approfitta per segnare il -2 da sotto. Lago Verde mangia parecchi secondi prima che arrivi il fallo su Fede, che in lunetta fa uno su due. La palla sanno tutti da chi andrà, ma nonostante questo Gio riesce a far partire comunque il tiro prima che gli avversari possano spendere un fallo tattico, che ottimi risultati gli aveva portato in semifinale. La palla entra, e i due secondi che avanzano sul cronometro sono troppo pochi per provare più di una preghiera dalla propria area che gli Dei del Basket decidono di non ascoltare.

Finisce così con la vittoria al primo tentativo della Sanitaria, che lascia Lago Verde e i suoi tanti tifosi con un comprensibile amaro in bocca, specialmente dopo aver condotto per tutta la partita. Magra consolazione, Matteo Monari porta a casa il premio come miglior realizzatore del torneo, mentre a Giorgio Minozzi va il meritato premio di MVP.

Ora non ci rimane che ringraziare tutti, dai giocatori agli sponsor, allo staff instancabile che ha lavorato ogni sera per far si che tutto fosse in ordine. Grazie a chi è venuto tutte le sere e a chi è passato solo per dare un’occhiata. Grazie a chi ci ha seguito da lontano grazie al nuovo sito e anche a chi si è dimenticato perché aveva di meglio da fare. Grazie soprattutto a chi da lassù ha permesso di poter giocare ogni sera senza intoppi meteorologici, nonostante due giorni abbia diluviato e grandinato poche ore prima dell’inizio. Grazie a chi ci siamo dimenticati di ringraziare. Speriamo il prossimo anno di poter fare ancora di più è ancora meglio. Un obiettivo costante di questa società in ogni ambito e a qualsiasi livello. Cestistico e non.

Perché, come dice Phil Jackson (mica coach Minozzi): “Nel basket c’è molto più del basket”.