Serie D: Cuore e batticuore. La Veni vince dopo tre supplementari

Veni – Atletico 96-95 d3ts (17-16, 40-37; 64-58, 73-73, 81-81, 89-89)

Veni: Gamberini, Minozzi G. 33, Vinci 4, Rorato 7, Sgarzi 7, Settanni 10, Brunetti n.e., Dal Pozzo 17, Ghedini 3, Ballarin n.e., Pastore 5, Barbieri 10. All. Minozzi M. Ass. Ardizzoni.

Atletico: Veronesi G. 16, Campanella M., Campanella F., Grassi 2, De Simone 15, Diop 3, Artese 13, Flori 13, Martelli, Veronesi G.I. 12, Campanella E. 11, Pedroni 10. All. Pietrantonio. Ass. Cicchelli.

Arbitri: Rambaldi e Baraldi.

Ci sono partite che a volte possono anche svoltare una stagione. Qui di sicuro non abbiamo la sfera di cristallo per sapere se quella di sabati sera sarà una di quelle, ma certamente l’iniezione di fiducia dopo aver strappato questi due punti non potrà che fare bene ad un gruppo che finora ha avuto un conto aperto davvero importante con la malasorte. Anche Borgo Panigale si presenta con qualche assenza pesante, Rossi e Zappoli su tutti. Noi rispondiamo con Frigna e Franz, a cui si aggiunge Lupo non ancora recuperato del tutto, ma c’è l’esordio del Prof, al secolo Marco Rorato, che allunga le rotazioni e porta esperienza e talento di cui certamente abbiamo bisogno. Pronti via e i biancorossi scappano subito sul 9-5 dopo neanche tre minuti, mentre le facce dei nostri sono quelle da time out immediato. Pacatamente, coach Marco fa notare che chi non avverte il giusto ardore agonistico per approcciare un match così difficile, può gentilmente accomodare le proprie natiche sulla panchina e restare in prima fila ad osservare altri compagni più volenterosi. Suonava più o meno così il concetto, con parole leggermente rivedute e corrette. La sostanza è che i nostri finalmente si accendono e iniziano a giocare ad armi pari contro la seconda della classe, e grazie ai cesti di un Barone finalmente in spolvero la contesa torna in equilibrio. Ci si mette poi anche il Prof a dare il suo contributo, impattando la nuova avventura sampierina con sette punti ed un assist a cavallo dei primi due quarti. Arrivano poi anche i punti di Nick dalla lunetta, ma mentre il nostro capitano tocca quota 21 nel primo tempo con la squadra che mantiene testa e inerzia del match, incredibilmente il Prof deve abbandonare il campo per un improvviso problema famigliare fortunatamente risoltosi in tarda serata. Nonostante l’ennesimo colpo basso subito, i nostri non mollano di un centimetro e tengono testa ai bolognesi con tanta difesa e buone scelte offensive, chiudendo il primo tempo con uno spettacolare tap-in di Barbier ad altezze siderali. Nella ripresa c’è pure un nostro tentativo di fuga, ma se nei primi venti minuti erano stati i liberi sbagliati a tarpare le ali di un possibile allungo, stavolta sono i troppi rimbalzi offensivi concessi a non permettere al divario di toccare la doppia cifra. E così, nonostante le alternative in attacco ai siluri di Gio arrivino da Gian, Manu, Vinx e Ghedo, a fine terzo il punteggio lascia un cuscinetto di appena sei punti. Troppo pochi contro una squadra che gioca a ritmi alti e sempre con tanta intensità. Le rotazioni accorciate, con Balla influenzato in panchina solo per onor di firma, vengono pagate a caro prezzo, la mira si appanna e sono appena nove i punti racimolati con fatica in dieci minuti. Si rendono necessari sforzi ulteriori in difesa, grazie ai quali riusciamo a non mollare anche nel momento in cui l’Atletico sorpassa e sembra poter chiudere il conto. Arriva così il primo supplementare, dove un Power finora in ombra riesce a regalarci un nuovo prolunga,entro di tempo pur fallendo il tiro della vittoria allo scadere. Nei biancorossi è De Simone a portare i punti più pesanti, mentre i nostri ritrovano il pari ancora coi liberi di Power. Secondo overtime allora, in cui tutti i punti sono equamente divisi tra Power e Barbier. Sul +3 per noi un errore banale in difesa permette ancora a De Simone di impattare con canestro e fallo, e di nuovo non riusciamo a segnare il canestro della vittoria. La partita più incredibile dell’anno regala così un terzo supplementare, in cui le energie sono ampiamente in rosso per tutti, le rotazioni sono quasi nulle (tre usciti per falli per parte) e si gioca tutto sugli episodi che, alla fine, premiano i nostri colori. Sarebbe potuta finire in qualsiasi modo, in un finale a dir poco concitato e pieno di ribaltamenti di fronte difficili anche da ricordare, ma forse aggiungere anche questa al conto sarebbe stato troppo. La Veni muove così la classifica con due punti fondamentali, e si prepara al prosieguo del campionato con animo un po’ più sereno, che la stagione abbia davvero svoltato oppur no.

MVP: 50 minuti in campo, sette triple e 33 punti a referto. È tornato il Barone e la Veni vince!