VENI – FULGOR FIDENZA 62-56
Veni: Gamberini, Pastore 5, Govoni A. 19, Franceschelli ne, Molea 2, Ferrulli 9, Ventura 19, Mantovani 1, Ghedini 2, Ballarin 3, Billi 2, Sakho. All. Folchi Ass. Ardizzoni
Fulgor Fidenza: D’Esposito 7, Gaudenzi ne, Moscatelli 16, Iacomino 10, Rivetti 4, Vecchio 6, Montanari 5, Imeri 2, Parmigiani 4, Baratta 2, Molinari. All. Olivieri Ass. Pambianch
Arbitri Paradiso e Grazioli
Buona la seconda giornata (o se preferite la prima tra le mura di casa) per la Veni: dopo una partita combattuta dal primo all’ultimo minuto, i bianconeri sanpierini colgono la prima vittoria di questa stagione.
Sul parquet del Palamassumatico si incontrano probabilmente due delle squadre più giovani del torneo: ben quattro nati nel 2000 tra le fila dei gialloblu, 10 giocatori su 12 nati tra il ’95 e il ’98 per i padroni di casa, con i due allenatori che danno spazio a quasi tutti i giocatori a loro disposizione già nei primi due quarti.
La Veni guida il punteggio dal primo all’ultimo minuto ma la Fulgor rimane sempre incollata non mollando mai. Si parte 5-2 ma nei primi due quarti si fa soprattutto a gara di errori con il punteggio che rimane basso: 12-10 alla fine del primo, 28-22 all’intervallo.
Al rientro dagli spogliatoi la Veni sembra avere le idee un po’ più chiare in attacco ma soprattutto mostra un Govoni ispiratissimo: 12 punti (con 3/3 da 2, 1/2 da 3 e 3/3 nei liberi) su 19 di squadra nel parziale che porta la partita sul 47-33 al 30’. Partita che però a questo punto è tutt’altro che segnata: la Fulgor rientra in campo col coltello tra i denti e coach Olivieri decide di affidarsi soprattutto alla maggiore esperienza e al maggiore peso del duo Moscatelli-Imeri, andando a colpire vicino a canestro i padroni di casa, che subiscono fisicamente e psicologicamente l’arrembaggio fidentino. A risolvere la situazione, che sembra volgere al peggio, ci pensano Ventura e Ferrulli: il numero 9 sblocca il punteggio per i suoi con due bombe mentre il colored pugliese si guadagna prima due liberi (segnandone 1) e poi trasforma in altri due punti d’oro una rubata a metà campo, ridando ai compagni slancio e morale per chiudere il match con la prima agognata vittoria.