Molinella – Veni Basket 51-47
(6-12; 21-27; 39-38; 51-47)
Tabellino: Baccilieri 11, Zentile 8, Nobili 5, Franceschelli 5, Montebugnoli 2, Monti 1, Santi 6, Meletti 9, De Simone, Saccenti, Giglio, Sughi.
Si rivela amaro infine l’esordio per i ragazzi dell’Under 20, battuti in quel di Molinella dopo una partita davvero combattuta.
L’inizio è ottimo per i ragazzi di coach Maini, che non concretizzano qualche buona opportunità offensiva ma in difesa si dimostrano davvero solidi. Sono infatti appena 6 i punti concessi nel primo quarto. Anche l’inizio di secondo periodo è buono, con un paio di canestri di Zentile e Nobili che ci portano anche sul +9. Molinella comincia a trovare il proprio ritmo, si riavvicina ma una buona alternanza della difesa a uomo con quella a zona permette ai nostri di andare all’intervallo ancora sul +6.
I primi 3/4 minuti del terzo quarto sono purtroppo illusori, nel senso che sono senza dubbio i migliori del match per la Veni. In difesa si concede poco o nulla, arrivando a toccare il +10 di vantaggio. Come dicevamo si tratta di una sfuriata che Molinella riesce a contenere, passando poi al contrattacco. Stavolta è la loro zona a metterci in difficoltà, mentre in attacco gli avversari trovano purtroppo tanti punti da rimbalzo offensivo.
L’inerzia passa così in mano agli avversari, che chiudono in vantaggio il terzo quarto e ripropongono di fatto lo stesso copione nel quarto periodo. Va dato atto ai ragazzi di coach Maini di non mollare mai, e rimanere aggrappati al match fino all’ultimo. Però solo a sprazzi viene dimostrata la lucidità necessaria per attaccare la zona avversaria (Santi per esempio trova 2/3 buone soluzioni in post) e la cattiveria agonistica necessaria per conquistare quel rimbalzo o quella palla vagante in più che può fare la differenza.
Peccato quindi per un esordio che poteva essere vittorioso, ma la Veni torna a casa con una sconfitta in cui non tutto è da buttare. Una squadra con tanti nuovi giocatori deve per forza di cose conoscersi e integrarsi al meglio, e per questo serve tempo. Positivo è sicuramente il fatto di essere rimasti in partita fino all’ultimo contro una buona squadra. Da qui c’è la fiducia di poter solo migliorare.