Under20: Pagelle Veni-Sport Insieme

Squadra: Partita che vale il secondo posto, contro un’avversaria finora imbattuta, giocando in otto, senza “Claudio Lippi” Lipparini, “Black Jesus” Neri e “Sugar” Armaroli contro pari età ben quotati e -sulla carta- favoriti. In mezzo a tanti errori però i nostri giocano con personalità, rincorrendo solo per qualche minuto a fine primo quarto. Voto 8,5. Son soddisfazioni.

Palaconta: il fondo più temuto da ginocchia, caviglie e articolazioni in generale da chiunque ci abbia mai messo piede. Trovatemi però una singola squadra che sia contenta di giocarci in trasferta. Angoli stretti, ferri ostici, fondo instabile. Il fortino, rispolverato per l’occasione, ancora una volta non delude contribuendo in maniera decisiva alla conquista dei due punti. Voto 10. Inespugnabile.

Brunetti: Bruno gioca condizionato dai falli peggio di una neofita in un film a luci rosse. Pur non riuscendo a trovare la via del canestro strappa un rimbalzo fondamentale nel quarto periodo. Voto 6. New Economy.

Ghedini: da buon capitano, Ghedo gioca una partita di sacrificio in difesa e lasciando ad altri il compito di segnare, vista la vena ispirata dei compagni. Con la maschera era titubante per la scarsa visuale, ma poi ha scoperto che, anche levandola, era proprio il naso a nascondere la palla. Si sta lentamente riadattando a questa nuova realtà. 7 punti tirando poco e con giusto qualche occasionale scelta da rivedere. Voto 7-. Jim Carrey.

Franceschelli: ogni volta che si ritrova coach Minozzi in panchina non riesce a segnare da oltre l’arco. In under 20 infatti ci è riuscito solo quando in panca si è ritrovato il suo coach di sempre Maio. Messosi il cuore in pace per la serata, trova il modo di giocare una partita attenta con pochi fronzoli ma ancor meno palle perse, che poi è quello che conta. Ultimo per distacco, come sempre, in uscita dai blocchi dello spogliatoio. La mamma rassegnata si porta ormai il sudoku gigante da fare nei post partita. Voto 6+. Mamma ho perso l’aereo.

Gamberini: il senso tattico di Astyce (non date la colpa a me per questo soprannome) si manifesta nella sua pienezza al minuto 19 e 45 del primo tempo. “Oh Jack, hai due falli. Mi raccomando, ti lascio su ma non fare il terzo.” Tre clavate sotto canestro e fischio automatico a seguire condito dal più classico dei “non l’ho neanche toccato”. Nonostante tutto chiude trovando anche canestri importanti (11pt), compreso un insperato 3/4 dai liberi. Voto 6,5. Freestyler.

Poluzzi: Happy Poluz parte subito tonico, commettendo due falli in un amen e giustificando il tutto col fatto che stasera eravamo in tanti, e voleva lasciar giocare anche gli altri. Rischia un paio di volte di lasciarsi irretire dagli avversari, ma il coach lo minaccia di metterlo per i prossimi tre mesi sempre nelle squadre con Vinci e Bartolozzi, e questo lo riporta a più miti consigli. Quando mantiene la calma scopre anche di saper giocare a basket sui due lati del campo, pur sparando stasera un po’ a salve. Finisce coi crampi. Voto 6,5. Pol-Ase.

Armaroli: ancora fermato da problemi fisici e in panchina ma in borghese, Sugar riesce a dare il suo apporto non solo emotivo ma anche concreto, quando i crampi di Poluz lo costringono ad uscire dolorante negli ultimi minuti e lui è pronto a rimetterlo in piedi in men che non si dica. In campo però ci piace decisamente di più. Voto 7. Crocerossino.

Pastore: la sua selezione di tiro ogni tanto sembra quella dei provini del Grande Fratello. Non sai come alla fine possa funzionare, a qualcuno non piace per niente, ma funziona. Infila tre triple ignorantissime e termina come top scorer a quota 23, poi da sotto sbaglia un paio di gol già fatti che NON riconciliano coi santi del calendario. Prova comunque a tutto tondo, e almeno stavolta non commette nessun fallo con canestro buono. C’erano già i fucili puntati. Voto 8. Eclettico.

Ballarin: se qualche giocatore della serie D (che per la privacy chiameremo G. Minozzi. O forse è più sicuro Giorgio M.?) tirasse con le sue percentuali di stasera, ad oggi la prima squadra sarebbe ancora imbattuta. All’ennesimo missile che buca la retina, Putin lo manda a chiamare per usarlo come arma tattica non convenzionale. 22 punti e co-MVP con Gian della gara. Voto 8. Balalaika.

Montebugnoli: come al solito gioca contro gente più vecchia di due anni tenendo botta sotto i tabelloni e cercando anche di farsi trovar pronto sugli scarichi. Peccato che gli unici che gli arrivino stasera siano quelli della punto a cherosene di Poluz mentre nel parcheggio salutava gli altri compagni. Spalle a canestro è meno servito dei paesi dell’Aspromonte dall’ADSL. Voto 6+. Non ti scordar di me.

Maio: è possibile che uno laureato in scienze statistiche dichiari di non essere in grado di prendere lo scout della gara? Allora ti meriti di lavorare da McDonald per i prossimi sei mesi. Ridendo e scherzando però la premiata ditta M&M (non ve la devo spiegare eh? Ditemi che non ve la devo spiegare..) quando siede insieme sulla stessa panchina non ha ancora perso una partita. Voto 7. Cabalistico.

Marco: [se dopo la gufata faraonica precedente trovate qualche errore di battitura non fateci caso. È normale quando devi scrivere col naso perché le mani sono impegnate altrove. NdA]. Ritornare sul luogo dove si sono mossi i primi passi da allenatore, e proprio con la stessa categoria giovanile di allora, lo riporta indietro nel tempo senza nemmeno accendere la DeLorean. Se e quanto sia migliorato da allora non si sa, ma quella volta all’esordio ne prese quasi trenta, e oggi finisce a +18. Almeno per questo voto 6. Marty McFly.